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Premessa
In un mare di procedure e termini burocratici, l’Assegno di Inclusione (ADI) rappresenta un faro guida per le famiglie in difficoltà. Questo beneficio, erogato dall’INPS, segue un iter ben definito che può risultare complesso. Oggi voglio riassumervi il Messaggio INPS numero 684 del 14-02-2024, dove spiega i vari passaggi e status della domanda. Questo post, per l’appunto, vuole essere una bussola per orientarsi tra domande accettate, respinte, in sospensione o “in evidenza”, illuminando il percorso da seguire per non naufragare nel tentativo di ottenere ciò che spetta per diritto.
Cos’è
L’ADI è una misura di sostegno economico destinata a quei nuclei familiari che si trovano in una situazione di particolare vulnerabilità economica e sociale. Per accedervi, è necessario presentare una domanda che, se rispetta determinati requisiti, viene accolta e si traduce in un aiuto concreto.
Come verificare?
Puoi verificare lo stato della tua richiesta in questo modo:
- • Accedendo al sito dell’INPS con le tue credenziali (SPID, CIE o CNS), puoi controllare la sezione “Pratiche e servizi” e selezionare “Assegno di inclusione”;
- • chiamare il numero verde INPS al 06164164 (potrebbe essere necessario fornire il codice PIN TEMPORANEO con il vostro SPID);
- • Contattare il proprio consulente o professionista di fiducia che si è occupato di presentare la domanda per conto vostro, al fine di ottenere chiarimenti e aggiornamenti sullo stato della pratica.
Domanda accolta
Una volta presentata la domanda, se questa viene accettata, il beneficiario riceverà un importo creditato su una Carta di Inclusione. Questa carta può essere ritirata presso gli uffici postali e permette di accedere al sostegno finanziario previsto dall’ADI.
Domanda Respinta
Se la domanda viene respinta, l’INPS fornisce le motivazioni del rifiuto e offre la possibilità di presentare un’istanza di riesame entro 30 giorni dalla comunicazione o, come ultima spiaggia, un ricorso giudiziario.
Domande “in evidenza” e/o “di sospensione”
Le domande possono trovarsi in uno stato di “evidenza” o “sospensione” quando richiedono ulteriori verifiche. Questo può accadere se ci sono omissioni o difformità nell’ISEE o discordanze tra il nucleo familiare dichiarato e quello registrato nell’ANPR.
La sospensione può verificarsi anche quando ci sono discrepanze tra quanto dichiarato nella DSU e i dati dell’ANPR. In questi casi, l’INPS deve verificare la correttezza del nucleo familiare dichiarato. Esempio pratico: immaginiamo il Sig. Rossi, che ha presentato la DSU ma ha omesso alcuni dati patrimoniali o anagrafici. La sua domanda entra in “evidenza” e riceverà una comunicazione dall’INPS con l’obbligo di regolarizzare la situazione entro 60 giorni.
Domande frequenti
Cosa succede se non regolarizzo la mia DSU entro 60 giorni?
La domanda verrà respinta.
Posso ritirare la Carta di Inclusione anche se non ricevo l’SMS?
Sì, la carta può essere ritirata presso gli uffici postali anche senza ricevere l’SMS. Magari consiglio di mostrare uno screenshot della domanda accolta.
Che cosa posso fare se la mia domanda viene respinta?
Puoi presentare un’istanza di riesame presso l’INPS o avviare un ricorso giudiziario.
Come mai il mio importo è poco rispetto ad altri?
Ogni situazione reddituale o anagrafica è personale e con infinite variabili. L’INPS calcola il vostro assegno in base ai dati acquisiti della D.S.U. (dichiarazione ISEE) e della molteplici verifiche che effettuano durante l’iter. In primis consiglio di verificare se avete dichiarato correttamente i dati nel vostro modello ISEE. Se è tutto in ordine, conviene chiamare al numero verde INPS 06164164.
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