Vi siete mai chiesti se si può svapare o usare il tabacco riscaldato nei luoghi pubblici?

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Premessa

Pur essendo un fumatore occasionale, provo una forte avversione verso chi sceglie di fumare in luoghi pubblici. Posso assicurarvi che, personalmente, quando decido di fumare una sigaretta, mi allontano il più possibile dalle persone. Questa mia abitudine nasce da un’esperienza personale: in passato, sono stato costretto a smettere di fumare per sei mesi. Durante questo periodo, i miei polmoni si sono “purificati” e, di conseguenza, ho iniziato a percepire quell’odore sgradevole ovunque. Questa esperienza mi ha spinto a riflettere ulteriormente sull’importanza del rispetto per gli ”altri”. Anzi, posso solo confermare un’ovvietà: se una persona non fuma, l’odore le risulta particolarmente fastidioso anche a distanza.

Ora, dopo aver condiviso questa premessa, che ritengo fondamentale, passiamo alla riflessione principale e alla discussione delle normative vigenti in materia.

La ”legge”

Come già menzionato, la presenza di fumo in ambienti chiusi o all’esterno di locali publici mi disturba. Voi non avete idea di quante volte mi sia trovato avvolto da una nuvola di fumo persino in ospedali, come nei bagni o vicino alle entrate dei pronto soccorso. È particolarmente ironico notare che, talvolta, anche chi dovrebbe vigilare sono sorpresi a fumare in tutta tranquillità. Fermi tutti però, non è mia intenzione generalizzare negativamente tutti i fumatori, ma è evidente che una considerevole parte di persone ignora le regole.

È importante ricordare che, la legge Sirchia introdotta nel 2003, proibisce esplicitamente il fumo in tutti i luoghi pubblici chiusi. Questa normativa è stata un passo significativo verso la promozione di ambienti più sani e la protezione dei non fumatori, come neonati, bambini e persone con probemi di salute dai pericoli del fumo passivo. La legge mira a ridurre l’esposizione al fumo di tabacco in spazi condivisi, garantendo così una migliore qualità dell’aria e contribuendo alla salute pubblica. La sua applicazione però, richiede l’impegno di tutti, inclusi coloro che sono preposti al rispetto delle regole.

Dove è vietato:

La ”legge del 2003 richiede un aggiornamento per includere le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, prodotti non esistenti al momento della stesura originaria. Con un approccio ragionevole e di buon senso, le norme dovrebbero essere estese automaticamente anche a questi nuovi prodotti.

Vediamo nel dettaglio, seppur scontato, i luoghi dove è vietato fumare.

  • Scuole, università e centri di formazione;
  • Ospedali e aziende sanitarie;
  • Stazioni ferroviarie e carrozze dei treni;
  • Mezzi di trasporto pubblico (metro, tram, autobus);
  • Aerei e aeroporti;
  • Bar, pub, ristoranti, cinema e teatri;
  • Uffici pubblici e luoghi di lavoro;
  • Mezzi privati (auto o furgoni);

Ri-Nota bene: anche fumare troppo vicino ad altre persone può nuocere alla loro salute. È quindi importante rispettare gli spazi di chi non fuma.

E-cig e iquos?

Le sigarette elettroniche e i vaporizzatori sono vietati. Mentre per i dispositivi a tabacco riscaldato, purtroppo, la legge non è stata ancora modificata specificamente, come già detto, ma ribadisco e sottolineo che, per buon senso civico e rispetto degli altri è meglio evitarne l’uso nei luoghi pubblici.

Infine, ma non meno importante, se il titolare di un’attività privata o il responsabile di un ente pubblico decide di vietare l’utilizzo di questi strumenti ”puzzolenti” nei propri locali, è giusto rispettare la sua scelta senza discussioni.

Riguardo al fumo passivo, cosa ne pensate? Se ancora fumate, il mio consiglio è di provare a ridurre gradualmente e poi di smettere del tutto. Se avete difficoltà, non esitate a chiedere aiuto, come ad esempio, il numero di Telefono Verde contro il Fumo: 800554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 16:00.

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