La Regione Puglia cerca associazioni per gestire due case di emergenza per donne vittime di violenza domestica.

Lettura stimata: 2 minuti
ASCOLTA IL POST

Premessa

Cari lettori, oggi vorrei parlarvi di un’iniziativa molto importante a sostegno delle donne vittime di violenza. Purtroppo, come ben sapete, anche nella nostra regione ci sono ancora troppe donne che subiscono maltrattamenti, sopratutto all’interno delle mura domestiche. Per questo motivo, al fine di supportarle concretamente, la Regione Puglia ha deciso di finanziare due nuove strutture di accoglienza. Ma come saranno organizzate queste strutture? E chi se ne occuperà della loro gestione? Scopriamolo insieme analizzando nel dettaglio questa lodevole iniziativa a tutela delle vittime di violenza di genere.

Il bando

Proprio ieri, venerdì 26 luglio, la Regione Puglia ha pubblicato il bando per individuare queste due case di emergenza, a indirizzo segreto, destinate ad accogliere temporaneamente – per un massimo di 15 giorni – donne sole o con figli che si trovano ad affrontare una situazione di violenza domestica ad alto rischio. Queste case avranno un ruolo chiave per mettere al sicuro le donne nei primi momenti delicati, consentendo poi di trasferirle con calma in una casa rifugio più permanente.

Richiesta

Le domande per accedere ai contributi statali saranno aperte dal 29 agosto al 30 settembre 2024. Ma chi può partecipare e quali sono i requisiti necessari? Vediamolo nel dettaglio.

  • Il bando è rivolto ad associazioni, organizzazioni ed enti pubblici con esperienza nel settore. Dovranno garantire personale formato e una metodologia di accoglienza basata sul sostegno tra donne.
  • La Regione mette a disposizione un finanziamento di oltre 170.000 euro per gestire le due case nei primi due anni.
  • Se approvati, i progetti consentiranno di dare una risposta concreta a situazioni di emergenza, sperimentando un modello che potrebbe diventare strutturale.

Modulistica

La domanda deve essere compilata sul Modello A e corredata di tutta la documentazione prevista dall’art. 8 dell’Avviso. Nello specifico:

  • scheda progetto per l’operatività della Casa di emergenza per la quale è richiesto il contributo redatto secondo il Modello B;
  • piano finanziario redatto secondo il Modello C;
  • schede del personale dipendente e delle volontarie, una per ogni operatrice o volontaria, redatte
  • secondo il Modello D;
  • relazione dettagliata, attestante l’esperienza almeno quinquennale nell’impegno contro la violenza alle donne, redatta secondo il Modello E, corredata da eventuale documentazione a supporto;
  • dichiarazione di impegno a costituirsi in forma associata secondo l’allegato F;
  • nota descrittiva dell’immobile, sede della Casa di emergenza, e relativo titolo di disponibilità, corredata da certificato di abitabilità/agibilità ;
  • statuto aggiornato dell’Ente (per i soggetti privati);
  • documentazione probante ai fini dell’accesso al punteggio di cui all’art. 10 relativo all’esperienza ed agli eventuali protocolli di rete già operativi;
  • modulo consenso trattamento dati personali ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13, del Regolamento UE 2016/679, debitamente sottoscritto.

Una volta compilata, deve essere inviata esclusivamente via PEC all’indirizzo: ufficio.garantedigenere@pec.rupar.puglia.it.

Conclusione

Cosa ne pensate? Potrebbe essere un’opportunità importante per alcune associazioni del territorio e, soprattutto, per offrire protezione immediata a donne in pericolo. Vi consiglio di diffondere l’iniziativa, chissà che non si riesca davvero a salvare qualche vita!

Serve aiuto?

Se avete bisogno di ulteriori chiarimenti, potete inviare le vostre domande alla casella di posta elettronica: ufficio.garantedigenere@pec.rupar.puglia.it.

🆘𝐂𝐎𝐍𝐃𝐈𝐕𝐈𝐃𝐈𝐋𝐎 𝐒𝐔⤵️
⬇️Clicca per lasciare un commento!

SOScittadino.it
error: Il contenuto è protetto!!