Riflessione
Negli ultimi tempi, mi sono trovato a confrontarmi con diverse banche per cercare una soluzione adatta all’acquisto di un immobile per motivi lavorativi e personali. Tuttavia, ciò che mi ha colpito negativamente in questo percorso è stato constatare come tutte le banche, senza eccezioni, richiedano che il richiedente di un mutuo disponga di una somma di denaro iniziale da versare come anticipo. Solitamente, infatti, le banche concedono mutui che coprono solo l’80% del valore dell’immobile, lasciando al cittadino la responsabilità di anticipare il restante 20% (e in alcuni casi anche di più). Questo significa che, anche con un mutuo approvato, è obbligatorio avere risparmi già accantonati o, in alternativa, trovare altri modi per reperire quella somma.
Ora, mi chiedo: come può fare una persona che non possiede risparmi sufficienti? Pensiamo, ad esempio, a chi ha dovuto affrontare spese impreviste e ingenti, come quelle mediche. In Italia, il sistema sanitario nazionale, pur essendo un pilastro fondamentale, spesso presenta liste d’attesa lunghissime, costringendo molti cittadini a ricorrere a visite specialistiche private o a esami diagnostici a pagamento. Questo comporta un esborso economico significativo, che può erodere completamente i risparmi di una vita grazie al duro lavoro. E cosa succede, allora, a chi si trova in questa situazione e desidera acquistare una casa o un immobile per migliorare la propria condizione abitativa o lavorativa?
Le opzioni sembrano essere poche e spesso insoddisfacenti. Una delle alternative è continuare a vivere in affitto, ma gli affitti rappresentano una soluzione a fondo perduto, cioè, si paga ogni mese, ma alla fine non si costruisce nulla di concreto per il proprio futuro. Certo, c’è chi preferisce questa strada per scelte personali, ma ripeto, per chi desidera acquistare una casa e non ha risparmi né familiari che possano offrire un aiuto economico, le possibilità sono pressoché nulle. L’unica strada percorribile sarebbe richiedere un prestito personale per coprire l’anticipo richiesto dalla banca, ma questo, ovviamente, significherebbe accumulare ulteriori rate da pagare, sommando il prestito al mutuo, con il rischio di ritrovarsi in una situazione di sovraindebitamento.
Questa situazione evidenzia una problematica più ampia, che riguarda il sistema bancario e, in generale, il supporto che lo Stato dovrebbe garantire ai cittadini. Per carità, è innegabile che negli ultimi anni siano stati introdotti vari bonus e agevolazioni per specifiche categorie di persone, ma spesso questi strumenti risultano insufficienti o mal calibrati rispetto alle reali necessità della popolazione. Ad esempio, sarebbe auspicabile che le banche iniziassero a concedere mutui che coprano il 100% del valore dell’immobile, magari applicando, giustamente, un tasso di interesse leggermente più alto per compensare il rischio. Questa soluzione potrebbe rappresentare una vera opportunità per chi non dispone di risparmi, restituendo dignità e speranza a tante persone che desiderano costruire un futuro migliore per sé e per la propria famiglia.
Il problema, però, non si limita solo all’acquisto della prima casa. Pensiamo a chi vuole avviare un’attività in proprio e necessita di uno spazio lavorativo, o a chi desidera semplicemente emanciparsi e vivere in una casa tutta sua oppure, come spesso accade, dopo una separazione – divorzio. In un contesto socio-economico in cui il costo della vita è in costante aumento, molte persone si trovano costrette a rinunciare ai propri sogni o, peggio, a fare scelte estreme, come vivere in affitto con abitazioni fatiscenti o ”aspettare” l’eredità di un genitore o di un parente per ottenere finalmente una casa. Questo non solo è frustrante, ma mina profondamente la dignità umana dei cittadini.
In conclusione, speriamo che, in un futuro non troppo lontano, vengano introdotte politiche più inclusive e sensibili, capaci di rispondere alle esigenze reali della popolazione e di restituire speranza a chi oggi si sente escluso da un sistema che sembra privilegiare solo chi ha già la ”fortuna” di avere una buona salute e una base economica solida.