La ”trappola” del carovita: i bonus e sostegni non bastano più!

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Riflessioni

Oggi, leggendo i giornali nazionali, ho appreso che, con il nuovo anno, si prevede un possibile ulteriore aumento del costo della vita (LINK1 e LINK2). Volendo verificare questi dati, cercando i dati ISTAT online, ho trovato solo quelli aggiornati a novembre 2024. In breve vi chiarisco quanto segue: a novembre l’inflazione è salita all’1,3%, tornando ai livelli di luglio scorso. Questo aumento è dovuto a rincari concentrati in alcuni settori specifici. Ad esempio:

  • Cibo: i prezzi degli alimenti sono aumentati ancora di più rispetto all’anno precedente;
  • Energia: i costi energetici, che prima stavano calando, ora stanno rallentando nel loro ribasso;
  • Trasporti: anche i servizi legati ai trasporti hanno visto un’accelerazione nei prezzi.

In pratica, il “carrello della spesa” (cioè i beni di uso quotidiano come cibo e prodotti essenziali) ha registrato un aumento del 2,3%, mentre l’inflazione di fondo, che esclude i beni più volatili come energia e alimenti freschi, si è attestata all’1,9%.

Ora, riflettendo in base a questi punti, mi sembra paradossale che, in un periodo di carovita così marcato e in costante aumento, si continui a puntare su bonus e agevolazioni. Questi strumenti, per quanto utili nel breve termine, non sembrano affrontare il problema alla radice, lasciando molte famiglie in difficoltà. In parole povere: avete presente quando il governo annuncia un nuovo bonus, una detrazione, un aiuto per le famiglie? La prima reazione è di sollievo, una piccola boccata d’aria, no?! Ma poi, a pensarci bene, sorge spontanea una domanda: ma questi soldi, alla fine, dove vanno a finire?

Beh, cari amici, la risposta e che, purtroppo, molto spesso finiscono per essere inghiottiti da questo maledetto carovita. È come avere un secchio bucato: ci metti dentro l’acqua (i bonus), ma questa esce subito dai buchi (l’aumento dei prezzi).

Ma facciamo un passo indietro: cos’è l’inflazione? In parole semplici, è l’aumento generale dei prezzi nel tempo. Questo fenomeno riduce il potere d’acquisto del denaro, cioè, con la stessa somma si possono comprare meno cose rispetto a prima. Come abbiamo visto, i prezzi di tutto stanno salendo: dal cibo al supermercato alle bollette, dalla benzina ai trasporti. Di conseguenza, quel bonus che inizialmente sembrava un aiuto importante finisce per essere solo una piccola goccia in un oceano di spese crescenti.

Quindi, ammetiamolo: lavori e ti impegni ogni giorno, e poi, ti rendi conto che i tuoi sforzi servono solo (e non sempre) a coprire le spese essenziali, senza riuscire a mettere da parte qualcosa per il futuro o per toglierti qualche piccolo sfizio. Ti senti come se stessi correndo su un tapis roulant, sempre nello stesso punto, senza mai arrivare da nessuna parte. E la cosa peggiore è che a volte questi bonus, se non accompagnati da politiche serie per contrastare l’inflazione, rischiano di peggiorare la situazione. Aumentano la domanda, che a sua volta spinge i prezzi ancora più in alto, annullando di fatto i benefici iniziali. È un vero e proprio circolo vizioso!

E poi c’è un altro aspetto da considerare: il carovita non colpisce tutti allo stesso modo. Le famiglie con redditi più bassi sono quelle che soffrono di più, perché l’aumento delle spese essenziali incide in modo sproporzionato sul loro bilancio familiare. Per loro, i bonus spesso non sono sufficienti a compensare l’aumento dei prezzi, e si ritrovano a dover stringere la cinghia ancora di più, o peggio ancora, a dover ricorrere ad espedienti non proprio legali, come lavoro nero o spaccio.

Attenzione però, lungi da me asserire che i bonus siano inutili, assolutamente! Sicuramente possono essere un aiuto temporaneo in momenti difficili, ma TEMPORANEO! Non possono essere l’unica risposta al problema del carovita. Ecco perchè abbiamo bisogno di politiche che controllino queste benedette inflazioni, ovvero, non possiamo continuare a vedere i prezzi aumentare senza che nessuno intervenga, come cominciare ad abbassare l’IVA sui prodotti primari ed essenziali. Inoltre, occorre anche un vero e proprio sostengno del reddito (SERIO!), cioè, politiche che garantiscano un lavoro dignitoso e un reddito minimo. M-I-N-I-M-O.

La Mia Conclusione (e la Vostra?) e che, personalmente, sia arrivato il momento di smettere di rincorrere ed elogiare le soluzioni facili e, chi di ”dovere”, affronti il problema del carovita con serietà e determinazione. Non possiamo più accontentarci di bonus che vengono “mangiati” dalla stramaledetta inflazione. Abbiamo bisogno di un cambiamento di rotta, di una visione a lungo termine, di politiche che mettano al centro il benessere dei cittadini. Anche se, come può un politico con stipendi da capogiro, comprendere chi annaspa lavorando tutto il giorno?! Il detto dice: pancia piena, testa vuota.

E voi, cosa ne pensate? Vi ritrovate in questa mia riflessione? Diteci la vostra! Potete scriverci via mail a redazione@soscittadino.it o inviarci un messaggio su WhatsApp. Le vostre opinioni sono sempre preziose e quelle più interessanti le pubblicheremo sul nostro blog, per dare voce a tutti, anche con occhi diversi.

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