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Premessa
Cari cittadini, nelle scorse settimane, abbiamo notato un crescente numero di osservazioni in merito alla distribuzione dei fondi per il Reddito di digità da parte delle autorità Regionali. Molti tra voi hanno manifestato insoddisfazione, descrivendo la situazione come una ”beffa”. È naturale che le aspettative non sempre si allineino con la realtà, soprattutto in momenti di necessità. Oggi però, desidero portare alla vostra attenzione una prospettiva differente, concentrandomi in particolare sulla Regione Puglia e sulle sue iniziative recenti.
RED 3.0
Al lancio del nuovo RED 3.0, avevo già tentato di spiegare e avvisare i cittadini, tramite il nostro blog, alcuni concetti fondamentali. Fate sempre attenzione a distinguere tra i supporti governativi, caratterizzati da una disponibilità di fondi pressoché illimitata e destinati alla massima estensione possibile della cittadinanza, e i bandi regionali, che invece presentano risorse finanziarie limitate e sono rivolti a specifici gruppi di beneficiari. Questa distinzione implica differenti modalità di accesso e criteri di selezione. Quindi? Cosa c’entra il RED? Beh, semplice! Queto sostegno non riguardava esclusivamente Taranto, ma si estendeva a tutta la regione Puglia, e purtroppo come ben sappiamo, il sud Italia è fortemente colpito da disoccupazione, lavoro non regolamentato e, purtroppo, anche da casi di richieste indebite di aiuti economici, giustificate da alcuni con il pretesto “se lo fanno tutti, posso farlo anch’io”. Ecco perché queste dinamiche negative impediscono al nostro territorio di progredire, costringendoci a dipendere continuamente da aiuti esterni. Purtroppo, le scarse risorse disponibili vengono spesso sottratte anche da chi agisce in modo disonesto. Ma questa è una questione a parte; continuiamo con la spiegazione.
Chiarimenti
Ora, per quanto riguarda il bando regionale, era chiaro sin dall’inizio che i fondi erano limitati. In qualità di operatore di CAF e patronato, decisi di non partecipare alla presentazione delle domande non per mancanza di interesse o cattiveria, ma per responsabilità e trasparenza verso i cittadini. Ad esempio, a Taranto, numerosi cittadini sono stati ammessi ma non finanziati a causa della scarsità dei fondi, provocando una più che legittima delusione.
La fretta a volta fa pensare e agire male, anche sotto consiglio di un esperto, como l’esigenza di molti di trovare subito alternative al Reddito di Cittadinanza, di recente abolizione. Ma proprio per questo, ho sempre suggerito ai miei assistiti di esplorare altre forme di aiuto, come l’Assegno di Inclusione (ADI) o il SLF, che si sarebbe rivelato più adeguato per molti, e sopratutto più abbordabli. Comprendete ora il motivo per cui consigliavo di attendere l’avvio dell’ADI e dello SLF a dicembre? La situazione era caratterizzata da limitazioni e un’elevata domanda, portando coloro che non hanno atteso a perdere denaro, perché, i due sostegni INPS entravano in conflitto con il RED 3.0!
Invece per quanto riguarda la gestione del sostegno, vorrei evidenziare che, a mio avviso, la richiesta di questo tipo di supporto avrebbe dovuto essere gestita direttamente dagli assistenti sociali o dagli enti pubblici preposti, capaci di valutare le domande con maggiore anticipo e celerità. Ma va bene, sorvogliamo.
Infine, invito tutti a non indirizzare rabbia e critiche esclusivamente verso la Regione Puglia. La situazione economica e lavorativa nel Meridione è intricata e necessita di soluzioni ben ponderate.
Piuttosto che focalizzarsi su misure temporanee, sarebbe più costruttivo investire in progetti volti alla creazione di nuovi posti di lavoro, offrendo opportunità concrete a chi ne ha maggior bisogno.
Mi auguro che la Regione riesca a esaminare con attenzione tutte le domande ricevute e a intervenire in caso di abusi, assicurando che i fondi pubblici vengano destinati a chi ne ha effettivamente bisogno.
