Decreto ”Salva-Casa”: cosa cambia per ristrutturazioni, destinazioni d’uso e regolarizzazioni?

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Premessa

Molti nostri cittadini ci hanno contattato tramite WhatsApp per chiederci informazioni su una notizia che sta circolando online e che è stata pubblicata da alcune testate giornalistiche riguardo a un decreto denominato “salva-casa”. Ho letto personalmente il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e cercherò di riassumerne in modo semplice i contenuti, facendo alcuni esempi per chiarire meglio il significato.

Decreto salva-casa

Recentemente, la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno approvato una legge che ha trasformato il decreto-legge del 29 maggio 2024, n. 69, in una legge definitiva. Questa normativa riguarda la semplificazione edilizia e urbanistica, ma cosa significa esattamente per noi cittadini e per coloro che lavorano nel settore dell’edilizia?

Partiamo con il primo esempio: vuoi ristrutturare il sottotetto della tua casa? Bene, sappiate che, in passato, avresti dovuto rispettare una serie di distanze minime tra edifici e confini, il che avrebbe potuto complicare i tuoi piani. Con la nuova legge, però, gli interventi di recupero dei sottotetti sono consentiti anche se non rispettano queste distanze, purché vengano rispettate le norme vigenti al momento della costruzione originale dell’edificio. Questo è un esempio di come la legge mira a incentivare l’ampliamento dell’offerta abitativa senza consumare nuovo suolo, anche se, noi nutriamo molti dubbi a rigurado.

Ma non è tutto: la legge introduce anche modifiche significative per quanto riguarda le destinazioni d’uso degli immobili. Per esempio, se desideri trasformare un locale commerciale in un’abitazione, questo cambiamento è ora considerato “senza opere” se non richiede modifiche strutturali significative. Questo significa meno burocrazia e più flessibilità per i proprietari.

Un altro aspetto interessante riguarda la possibilità per i progettisti di certificare la conformità dei progetti alle norme igienico-sanitarie, anche in casi particolari come locali con altezze interne inferiori agli standard tradizionali. Questo potrebbe aprire nuove opportunità per il recupero di spazi abitativi in aree urbane dense.

Infine, la legge prevede anche una serie di misure per facilitare la regolarizzazione di interventi edilizi eseguiti in parziale difformità dal titolo abilitativo originale. Questo significa che, se hai apportato modifiche minori durante una ristrutturazione, potresti avere la possibilità di sanare la situazione senza dover affrontare sanzioni pesanti.

Secondo voi, queste modifiche possano davvero influenzare positivamente il mercato immobiliare? Chi vivrà, vedrà!

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