Pensione e lavoro autonomo: come cumulare redditi senza perdere la pensione!

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Oggi, con il Messaggio INPS numero 3077 del 19-09-2024, vorrei riassumervi questo argomento che riguarda molti pensionati, ovvero: il divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro autonomo. Spesso questa normativa risulta complessa e piena di eccezioni, ma come al solito cercherò di spiegarla in modo semplice, e con degli esempi pratici. Ma prima di tutto, effetivamente, cosa dice la legge? In parole povere: l’articolo 10 del 30 dicembre 1992 stabilisce che i titolari di pensione non possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo.

Eccezioni

Chiarito questo aspetto, ricordiamo però che il divieto di cumulo non si applica a tutte le pensioni. Sono esclusi, ad esempio:

  • Pensionati di vecchiaia: dal 1° gennaio 2001, i pensionati di vecchiaia possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo senza limiti.
  • Pensionati di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo: dal 1° gennaio 2009, i pensionati di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo senza limiti.
  • Pensionati di anzianità e di trattamento di prepensionamento: dal 1° gennaio 2009, i pensionati di anzianità e di trattamento di prepensionamento possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo senza limiti.
  • Pensionati di invalidità con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni: i pensionati di invalidità con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo senza limiti.
  • Pensionati di invalidità con reddito da lavoro autonomo inferiore al limite di cumulo: i pensionati di invalidità con reddito da lavoro autonomo inferiore al limite di cumulo (7.383,22 euro nel 2023) possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo.
  • Pensionati che svolgono attività di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili: i pensionati che svolgono attività di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili possono cumulare la pensione con i redditi da lavoro autonomo derivanti da tali attività.
  • Amministratori locali: le indennità e i gettoni di presenza percepiti dagli amministratori locali non costituiscono reddito da lavoro ai fini del cumulo con la pensione.
  • Titolari di cariche pubbliche elettive: le indennità percepite per le cariche pubbliche elettive non costituiscono reddito da lavoro ai fini del cumulo con la pensione.
  • Giudici tributari: le indennità percepite dai giudici tributari non costituiscono reddito da lavoro ai fini del cumulo con la pensione.
  • Sacerdoti: le remunerazioni percepite dai sacerdoti non sono soggette al divieto di cumulo e sono cumulabili con i trattamenti pensionistici.

Nota:

  • Per i pensionati di invalidità iscritti alla Gestione dipendenti pubblici, il divieto di cumulo opera solo per i trattamenti pensionistici di inabilità.
  • Per i pensionati di invalidità iscritti all’INPGI, il divieto di cumulo opera solo per i trattamenti pensionistici di invalidità di cui all’articolo 8 del Regolamento di previdenza della Gestione Sostitutiva dell’AGO dell’INPGI.
  • Per i pensionati che svolgono lavoro sportivo, il divieto di cumulo opera solo per i trattamenti pensionistici di invalidità.

Divieti

Per gli altri pensionati non menzionati nel paragrafo precedente, il divieto prevede un limite al cumulo tra pensione e redditi da lavoro autonomo. Questo significa che se guadagniamo più di una certa soglia con un’attività in proprio, l’INPS potrebbe ridurre temporaneamente l’importo della nostra pensione. Nello specifico:

  • i pensionati con decorrenza compresa entro l’anno 2023 sono soggetti al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo. Devono quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023 entro il 31 ottobre 2024.
  • i pensionati che hanno superato il limite di cumulo (7.383,22 euro nel 2023) devono dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023 entro il 31 ottobre 2024.
  • i pensionati che hanno svolto attività di lavoro autonomo occasionale con un reddito lordo superiore a 5.000 euro devono dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023 entro il 31 ottobre 2024.

Esempio

Per chiarire meglio tutti questi aspetti, vediamo insueme alcuni casi concreti, usando ovviamente nomi di fantasia:

  • Mario Rossi, pensionato con decorrenza 2022, è soggetto al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo. Deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023 entro il 31 ottobre 2024.
  • Anna Bianchi, pensionata di vecchiaia con decorrenza 2002, non è soggetta al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Marco Verdi, pensionato di invalidità con anzianità contributiva di 35 anni, non è soggetto al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Laura Gialli, pensionata di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo con decorrenza 2010, non è soggetta al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Giovanni Neri, pensionato di anzianità con decorrenza 2008, non è soggetto al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Silvia Rossi, pensionata di invalidità con anzianità contributiva di 42 anni, non è soggetta al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Andrea Bianchi, pensionato di invalidità con reddito da lavoro autonomo di 6.000 euro, non è soggetto al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Maria Verdi, pensionata che svolge attività di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili, non è soggetta al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Luca Gialli, amministratore locale, non è soggetto al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Sara Neri, titolare di carica pubblica elettiva, non è soggetta al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Marco Rossi, giudice tributario, non è soggetto al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.
  • Donatella Bianchi, sacerdote, non è soggetta al divieto di cumulo. Non deve quindi dichiarare i redditi da lavoro autonomo conseguiti nel 2023.

Come dichiarare?

La dichiarazione può essere fatta comodamente online, utilizzando strumenti come lo SPID o la Carta di Identità Elettronica. Una volta autenticato sul sito dell’INPS, potrai accedere al servizio per la dichiarazione della situazione reddituale (RED).

Sanzioni

Non dichiarare i redditi da lavoro autonomo può portare a sanzioni significative. L’importo della tua pensione potrebbe essere ridotto in proporzione ai redditi non dichiarati. È quindi essenziale rispettare le scadenze e le modalità di dichiarazione.

Bene, questo è quasi tutto! Spero di aver reso più chiara questa normativa! Fatemi sapere se avete altri dubbi. L’importante è non farci spaventare dai tecnicismi ed essere consapevoli dei nostri diritti.

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