Aggiornamento: Decreto legge approvato e entrato in vigore il 09 ottobre 2024.
INDICE
Novità
Di recente, molti si sono rivolti a noi per saperne di più sul cosiddetto “Bonus Natale” e, in virtù di questo, cercheremo di fare chiarezza per tutti i cittadini sull’argomento.
Cos’è?
Praticamente, il “Bonus Natale” di cui si parla, è un’indennità di 100 euro prevista per il 2024. Ma chi può beneficiarne esattamente? Beh, purtroppo questa somma è destinata SOLO ai lavoratori dipendenti il cui reddito complessivo (non il valore ISEE, attenzione) non supera i 28.000 euro, e che abbiano un coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico. Nello specifico:
- Lavoratori con un coniuge a carico e almeno un figlio a carico (con reddito non superiore a 2.840,51 euro se di età inferiore a 24 anni, o 4.000 euro se di età superiore).
- Lavoratori con almeno un figlio a carico e senza coniuge, o con coniuge che non ha riconosciuto il figlio.
- Lavoratori con figli adottivi, affidati o affiliati e senza coniuge, o con coniuge che si è separato.
Quindi, se rientri in questa categoria, potresti essere uno dei destinatari.
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Un aspetto interessante di questo bonus è che non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore. In altre parole, i 100 euro saranno netti, senza ulteriori tasse da pagare.
Richiesta
Come si ottiene il bonus? Sarà necessario presentare una richiesta, dichiarando per iscritto di avere diritto all’indennità, sepcificando i codici fiscali (coniuge e figli). Questo significa che, se pensi di rientrare nei criteri, dovrai attivarti per richiederlo alla tua azienda.
PRECISAZIONE: Questo misero incentivo verrà erogato insieme alla tredicesima mensilità di dicembre.
Si tratterà di un pagamento una tantum? Sì, dato che l’espressione “bonus Natale” implica chiaramente che sarà erogato in occasione delle festività natalizie, le quali ricorrono una sola volta l’anno.
ATTENZIONE: Se dai controlli successivi risulta che il lavoratore non aveva diritto al bonus, questo verrà recuperato dal datore di lavoro.
Riflessione
Credo che i cittadini siano un po’ stanchi di ricevere pochi spiccioli per tenerci tranquilli, o meglio, in questo caso, ”un solo spicciolo”. Noi italiani, soprattutto quei pochi lavoratori che ancora resistono, fatichiamo a far quadrare i conti a fine mese, tra tasse (tra l’altro con servizi scadenti), cure mediche e spese di prima necessità. Oramai non conosciamo più il piacere di concederci un piccolo lusso. Viviamo in una situazione instabile, principalmente a causa dei politici che privilegiano l’assistenzialismo per ottenere voti, invece di promuovere la creazione di nuove opportunità di lavoro. Se almeno l’80% degli italiani avesse la possibilità di lavorare, state tranquilli che ci sarebbero meno tasse per tutti e le risorse pubbliche potrebbero essere destinate a servizi essenziali come la sanità, l’istruzione e le infrastrutture. Ma purtroppo non è così… e questa, ahinói, è un’altra storia, anzi, la solita, stramaledetta storia.
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