”Bonus cicogna”: requisiti e modalità di richiesta.

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Novità

L’INPS ha annunciato il 23 settembre un nuovo aiuto chiamato “Bonus Cicogna” per supportare alcune famiglie. Vediamo di cosa si tratta e chi può beneficiarne.

Cos’è?

Il Bonus Cicogna è un contributo economico pensato per sostenere le famiglie dei dipendenti del Gruppo Poste Italiane e degli iscritti alla Gestione Postelegrafonici, ergo, non per tutti.

Requisiti

Come anticipato, possono partecipare al bando SOLO i figli e gli orfani dei dipendenti e pensionati del Gruppo Poste Italiane, ovvero il genitore o tutore che presenta la domanda e, devono essere nati o adottati nel 2023.

Come funziona?

La procedura di invio della domanda è interamente online (LINK). Dovrai essere in possesso di SPID, CIE o CNS.

Modello ISEE

Prima di inviare la domanda, assicurati di aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE. Questo documento è fondamentale perché determina la tua posizione in graduatoria.

Scadenza

Il periodo per presentare la domanda va dal 24 settembre al 31 ottobre 2024. È cruciale rispettare queste date per evitare che la tua richiesta venga considerata inammissibile. E se ci sono errori nella domanda? Non preoccuparti, puoi inviarne una nuova, ma solo l’ultima presentata entro la scadenza sarà presa in considerazione.

Graduatoria e controlli

Dopo la chiusura del bando, verrà creata una classifica in base all’ISEE. In caso di uguaglianza, si terrà conto di quanto tempo si è iscritti alla Gestione. L’INPS effettuerà verifiche per controllare l’esattezza delle informazioni fornite, quindi è importante fornire dati precisi.

Respinte

Se la tua domanda non viene accettata o ci sono problemi, hai la possibilità di presentare un’istanza di riesame entro 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. È un’opportunità per correggere eventuali errori e far valere i tuoi diritti.

Serve aiuto

Per qualsiasi necessità di chiarimento o supporto, è possibile contattare l’INPS telefonando al numero verde 06164164. In alternativa, ti suggeriamo di rivolgerti al patronato di cui ti fidi.

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