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L’accaduto
Dato che ho alcune patologie che devo costantemente monitorare per la mia salute, avevo necessità, in maniera urgente, di contattare un otorinolaringoiatra. Cercando online nella mia zona, ho trovato un sito di un poliambulatorio dove, tra i tanti medici disponibili, c’era anche un otorino. Ho preso appuntamento e mi sono recato lì.
Quando sono arrivato dal medico per la visita, innanzitutto è durata sì e no 7-10 minuti. Oltre alla classica palpazione al collo, non mi ha nemmeno chiesto nulla: sono stato io a spiegargli tutte le mie patologie e i miei problemi. Doveva farmi anche una laringoscopia, cioè quel sondino che si passa dal naso per controllare la rinofaringe, dato che avevo perso sangue dalla bocca. A quel punto, il medico mi ha risposto dicendo: “No, guardi, purtroppo in questo ambulatorio non le facciamo, non ce l’ho qui”. Mi ha quindi detto che avrei dovuto recarmi al suo studio privato, situato in un’altra provincia, a circa 20 km di distanza.
Ho accettato e gli ho chiesto se avrei dovuto pagare nuovamente, dato che avevo già pagato la visita presso il poliambulatorio e sul sito era chiaramente indicato che queste procedure erano disponibili. Lui ha risposto che sì, avrei dovuto pagare di nuovo. Tant’è che me l’ha messo per iscritto. Ho preso appuntamento e, dopo 7 giorni, mi sono recato al suo studio privato.
Finalmente mi ha fatto la laringoscopia e, gentilmente, gli ho chiesto di controllarmi anche le orecchie, dato che, essendo un otorinolaringoiatra, dovrebbe effettuare tutti i controlli necessari, soprattutto considerando le mie patologie e che si trattava di una visita privata, quindi a pagamento. Premetto che, quando ero stato al poliambulatorio, mi aveva già informato che avrei dovuto pagare un’ulteriore spesa di 50 €. Considerando che è un professionista che lavora anche presso un ospedale pubblico (che per ovvie ragioni non menzionerò), al momento del pagamento gli ho chiesto di poter pagare con il POS. La sua risposta è stata, in maniera candida e come se fosse una prassi abituale: “No, è controproducente, perché pago le tasse allo Stato. Su 50 €, io ne ottengo solo 20, il resto va allo Stato”. Morale della favola? In totale ho pagato la bellezza di 186 euro (106 al ”poliambulatorio pezzotto” + 80 per l’inutile e scorretta visita privata). Porca miseria, ne avrei fatte due di visite specialistiche!
A questo punto, vorrei sottolineare che questa pratica non è più accettabile. BASTA! Non potete, soprattutto nei confronti di lavoratori dipendenti, pensionati e persone che convivono con malattie croniche, trattare i cittadini come bancomat. L’etica professionale dove sta? Mi chiedo se questi medici abbiano realmente giurato fedeltà al Giuramento di Ippocrate.
Segnalzione
Ovviamente, mi sono recato alla Guardia di Finanza per esporre i fatti. Mi hanno detto che avrei dovuto fare una segnalazione formale, che è quella che state leggendo. Ci tengo a precisare che non voglio demonizzare un’intera categoria di medici, perché posso assicurare che, negli ultimi due anni, durante i quali ho avuto bisogno di costanti controlli, ho incontrato molti medici competenti e appassionati, che svolgono il loro lavoro con dedizione, a volte senza nemmeno chiedere un compenso per una semplice visita o informazione. Onore a questi professionisti che portano avanti la sanità italiana. GRAZIE!
D’altronde, pochi soggetti come questo minano la fiducia in un sistema sanitario già complesso e farraginoso. Considerando che questo medico lavora anche nel pubblico, dovrebbe essere consapevole delle difficoltà che i cittadini affrontano. È giusto pagare una visita privata, ma le cose devono essere fatte bene. Inoltre, i medici stessi dovrebbero informare i pazienti che possono detrarre queste spese mediche, incentivando il pagamento con il POS per garantire trasparenza e legalità. Purtroppo, molto sepsso questo non accade, nemmeno nei poliambulatori.
L’appello
Ora, al di là di questa segnalazione, sappiamo bene che non abbiamo scoperto l’acqua calda. Infatti è dal 2022 che mi capita spesso e volentieri questa odiosa situazione, ma ora BASTA! Ecco perchè sprono anche il governo a modificare le regole, magari eliminando la percentuale di detrazione prevista tramite il 730 per le spese mediche, e introducendo un rimborso integrale. Se un cittadino si rivolge a un privato, soprattutto a causa del sovraccarico del sistema sanitario nazionale con lunghe liste di attesa, il governo dovrebbe rimborsare a tutti il 100% della spesa sostenuta presso strutture private, e non solo una percentuale. Questo incentiverebbe a evitare l’evasione fiscale e garantirebbe una società più equa per tutti.
In conclusione, cari cittadini, questa è la mia esperienza. Il video che abbiamo registrato, con i dovuti accorgimenti per oscurare il volto del medico e camuffare la voce, è stato acquisito agli atti in maniera informale da chi di dovere. Spero che qualcuno intervenga e che finalmente si prendano provvedimenti. E in questo caso non basta una semplice multa, ma è necessaria una condanna penale come per qualsiasi altro cittadino che commette un reato grave. Punirne uno per educarne cento, come si suol dire.