INDICE
Introduzione
Gentili lettori, anche per quest’anno è attiva la possibilità di richiedere il sussidio di disoccupazione agricola, disponibile a partire dal 1° febbraio scorso. Di cosa si tratta? Se svolgi un’attività dipendente nel settore agricolo, esiste un’indennità economica a tutela dei lavoratori in caso di perdita involontaria del lavoro. In questo articolo vi illustreremo nel dettaglio il funzionamento del sostegno, i requisiti necessari per presentare la richiesta e la procedura da seguire. Proseguiamo con tutte le informazioni utili.
Cos’è?
Un sostegno economico erogato in un’unica soluzione dall’INPS a:
- Lavoratori agricoli dipendenti (a tempo determinato o indeterminato);
- Figure equiparate come piccoli coloni, compartecipanti familiari e coltivatori diretti che integrano con contributi volontari.
Destinatari
✅ Operai agricoli a tempo determinato: iscritti negli elenchi nominativi dell’anno di riferimento.
✅ Operai a tempo indeterminato: con periodi di disoccupazione al di fuori del contratto (esclusi quelli di cooperative che trasformano prodotti agricoli, che accedono alla NASpI).
✅ Piccoli coloni, compartecipanti familiari, coltivatori diretti con almeno 51 giornate di contributi volontari.
Chi NON può richiederla?
❌ Pensionati (alla data del 1° gennaio dell’anno di riferimento).
❌ Chi presenta la domanda dopo il 31 marzo dell’anno successivo.
❌ Chi ha svolto prevalentemente lavoro non agricolo nell’anno/biennio precedente.
❌ Extracomunitari con permesso di soggiorno stagionale.
Come Funziona?
Durata
- Giornate indennizzate = giornate lavorate (max 365/anno), escluse quelle già coperte da altre indennità (malattia, maternità, ecc.).
Importo
- Tempo determinato: 40% della retribuzione di riferimento, con trattenuta del 9% (max 150 giorni).
*Esempio: Se la retribuzione è €20.000, l’indennità sarà €20.000 × 40% = €8.000, meno il 9% (€720) → *€7.280 netti. - Tempo indeterminato: 30% della retribuzione effettiva, senza trattenute.
Contributi figurativi
- Utili per la pensione: si calcolano sottraendo le giornate lavorate e indennizzate da un totale di 270 giornate/anno.
Esempio: Se hai lavorato 100 giorni, i contributi figurativi saranno 270 – 100 = 170 giorni.
Assegno familiare
Prima esisteva un sostegno aggiuntivo per chi ha familiari a carico, erogato sull’indennità di disoccupazione o sulle giornate lavorate. Ora non più!
Dal 1° marzo 2023, l’ANF è sostituito dall’Assegno Unico e Universale per nuclei con figli.
Requisiti
- Iscrizione agli elenchi agricoli per l’anno di riferimento.
- 2 anni di contributi previdenziali contro la disoccupazione (agricoli o non agricoli, purché l’agricolo sia prevalente).
- 102 contributi giornalieri nel biennio di riferimento (anno della disoccupazione + anno precedente).
Eccezioni
Hai diritto all’indennità anche se ti dimetti in questi casi:
- Lavoratrici madri: dimissioni entro 300 giorni prima del parto o entro il primo anno del bambino.
- Giusta causa: mancato pagamento dello stipendio, mobbing, molestie, trasferimento ingiustificato.
Esempio: Se ti dimetti perché il datore non paga da 3 mesi, devi allegare prove (denunce, sentenze) per ottenere l’indennità.
Richiesta
Scadenza: Entro il 31 marzo 2025. (Esempio: Disoccupato nel 2024 → domanda entro il 31 marzo 2025).
Pagamento
Non appena elaborate e verificate, saranno accolte e invieranno i pagamenti a partire da giugno al 30 settembre 2025.
L’indennità viene accreditata su:
- Conto corrente bancario/postale;
- Carta di pagamento con IBAN.
Importante: Oltre €1.000, il pagamento è solo tramite bonifico.
Casi particolari
- Licenziamento disciplinare: Se non è conseguenza automatica di un illecito, puoi richiedere l’indennità.
- Accettazione di conciliazione: Se accetti un accordo economico col datore, mantieni il diritto all’indennità.
Serve aiuto?
Per dubbi, contatta l’INPS o il tuo patronato di fiducia!