Riflessione di: Rag. Pieraldo Patano.
Da inizio 2022 sono stati rafforzati i controlli capillari sul Reddito di cittadinanza con un “leggerissimo” ritardo di quasi 3 anni e, finalmente, si stanno intensificando anche le verifiche necessarie per scovare i “furbetti”, come per esempio individui con false o doppie residenze e molto altro.
Tra queste novità, nel mese di giugno 2022, sono stati attivati gli scambi di informazioni tra INPS e Ministero della Giustizia. Questo significa che tutti i nominativi dichiarati sul modello ISEE vengono passati al vaglio e in presenza di qualsiasi reato penale l’INPS ne viene messa al corrente. Ma qui, é successo il caos.
In un certo senso, da una parte, è un bene che abbiano tolto, revocato e sospeso il beneficio a tutta la vera GENTAGLIA SERIALE E RECIDIVA, come mafiosi, assassini, pedofili, truffatori e venditori di droghe pesanti (eroina e/o cocaina).
(Piccola precisazione in merito all’ultimo reato: sono sempre stato FAVOREVOLE alla legalizzazione delle droghe leggere come marjuana e hashish, meno mafiosi e più soldi per lo stato e cittadinanza)
Con i controlli incrociati tra INPS e banca dati del Ministero di Giustizia, il reddito di cittadinanza e’ stato letteralmente revocato o sospeso a tutti i nuclei familiari in cui e’ presente un componente con reati penali, e, di conseguenza, – udite, udite – anche agli incensurati. Sì, avete capito bene. Tutti quelli con nessun reato. Minori compresi. Come si dice: ”da un eccesso all’altro ”. Spero che in qualche modo, si possa spiegare e far capire alle istituzioni, in maniera semplice e democratica di non fare di tutta l’erba un fascio.
Secondo me avrebbero dovuto revocare o sospendere il beneficio solo ai singoli nuclei famigliari che percepivano RDC con un qualsiasi reato penale e che lo avevano omesso in precedenza.
Invece, il beneficio è stato negato a TUTTI i nuclei famigliari in cui vi e’ un componente con fedina o casellario penale “sporco”.
Il resto degli incesurati, intesi come familiari e bambini che non hanno colpe, dovrebbero poter continuare a percepire il beneficio per poter mangiare, studiare, vestirsi, pagare affitti etc…, soprattutto gli ONESTI, che avevano dichiarato regolarmente che il proprio coniuge o compagno presentava reati penali (detenzione) e non come tanti furbetti che hanno dichiarato una residenza fittizia e differente, per percepire due RDC in un solo nucleo familiare, come già detto, falso. Per non farci mancare poi una situazione lavorativa, ha il buon 70% di contratto lavorativo non in regola.
Per i reati penali non gravi e non recidivi, TUTTI possiamo sbagliare. Non siamo macchine. Andrebbero eseguiti più controlli e al meglio. Ci vorrebbero istituzioni in grado di aiutare questi cittadini in difficoltà incentivando l’inclusione sociale, principale strumento per favorire l’integrazione tra le persone e il tessuto sociale, valorizzando TUTTI gli individui per capacità e competenze senza giudicarli per il loro vissuto.
Poi, ovviamente, come detto prima, per i reati gravissimi, bisogna buttare via la chiave o anche il detto: sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Punto.
Auspico che il Governo prenda posizioni e decisioni più equilibrate, piuttosto che passare da un eccesso all’altro. Non fa mai bene né al Paese né ai suoi cittadini.
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